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29/04/2023
Non si parla molto della morte perchè questa tappa della vita mette tanta paura e diventa spesso un argomento tabù. Molti sono i termini che vengono usati per descrivere questo momento come ad esempio “è passato a miglior vita” “si è spento” come se non pronunciando la parola “MORTE” si evitasse proprio di darle uno spazio temporale, un'identità.
Ma perché facciamo così tanta fatica ad Accogliere questa fase così importante per la nostra Anima?
La morte purtroppo è una delle prove della vita che ognuno di noi deve affrontare sia che si tratti della propria, sia quando si perde una persona cara e per questo non si potrà mai essere davvero pronti.
Il tutto porta comunque ad una sofferenza enorme, devastante che non lascia spazio (almeno nel breve periodo) per chi va e per chi resta, di poter essere in equilibrio per comprendere che oltre quel momento c'è uno spazio infinito, più profondo dove tutto può prendere nuova forma. La maggior parte delle volte tendiamo ad allontanare il pensiero della morte ripetendoci in continuazione “a me non può succedere” e rimaniamo come spettatori ad osservare la “fine” di qualcun altro, quasi come degli estranei ad un party dove non si conosce nessuno. La paura che ci paralizza è la non conoscenza di quello che pensiamo sia il “dopo”, di quel futuro inconoscibile dove nessuno può avere certezza. La religione ci ha sempre comunicato l'esistenza di un Regno dei Cieli dopo la morte come premio per coloro che si sono comportati bene e di un regno del buio per coloro che in vita sono stati crudeli e disonesti. Ma queste realtà esisteranno davvero? O sono solo racconti per far sì che il nostro comportamento in vita sia dei migliori?
E' una domanda che si pone la maggior parte della gente e alla quale non c'è una risposta precisa e certa. La Fede in questi casi diventa spesso un piccolo scoglio a cui aggrapparsi per esorcizzare la paura del “dopo”. Ma prima di approfondire il tutto soffermiamoci alla nostra Anima, a quello che rappresenta. Vi siete mai chiesti che cos'è l'Anima? Se do una definizione letterale del termine posso dire che questa parola significa “Principio immateriale della vita nell'uomo, contrapposta al corpo e tradizionalmente ritenuta immortale, o addirittura partecipe del Divino, e sede dei sentimenti” ...Che parole complesse!
Secondo me l'Anima è semplicemente quella parte profonda e pura di noi che cerca, attraverso le esperienze della vita, di farci evolvere manifestando la nostra vera Essenza. La nostra Anima passa di vita in vita per poter diventare sempre più pura per poter manifestare quell'Amore Incondizionato che molto spesso nemmeno in una vita intera riusciamo a provare! La morte in questo caso diventa un passaggio sacro, un momento di rinascita per la nostra Anima, un momento per poter nuovamente scegliere l'ambiente ideale per poter fare quelle esperienze che le permetteranno di poter effettuare la trasformazione raggiungendo a poco a poco la perfezione. Se noi vediamo la morte da questo punto di vista, ecco forse ci fa sicuramente meno paura perché capiamo che oltre la morte fisica c'è un altro mondo da esplorare a livello animico, un mondo che non conosciamo ma che in realtà ci permette di continuare il nostro viaggio. Prepararsi alla morte pertanto diventa un passaggio fondamentale, permette alla Nostra Anima di preparare la sua valigia di informazioni e meditare prima di ridiscendere sulla terra e continuare nuovamente il suo viaggio. Purtroppo per molti di noi questo passaggio rimane ancora un grande tabù poiché tocca le fondamenta e i valori più profondi dell'essere umano. Preferiamo avvolgere nella non conoscenza quello che non possiamo spiegare e che spesso, per ignoranza fa emergere in noi paure e superstizioni. La morte invece è un grande Viaggio, un momento di fondamentale transizione e come in ogni viaggio che si deve affrontare ci si deve preparare, scegliere cosa portare e cosa lasciare.
In alcune Culture, quando una persona muore festeggiano accompagnando l' Anima nel passaggio a nuovo esistenza con danze e canti. La nostra Anima ha bisogno di questo per potersi staccare dal mondo materiale e raggiungere quello spirituale. La sofferenza, i pensieri, il pianto, quando una persona muore, rallentano questo passaggio costringendo a volte l'Anima stessa a rimanere intrappolata in una dimensione di transizione. Pertanto, a piccoli passi, cominciamo a dare valore e consapevolezza a questo momento e stacchiamoci dalla visione che la morte è solo sofferenza, il nulla cosmico! Cominciamo ad ampliare la nostra visione delle cose, dedichiamoci alla meditazione per ritrovare il nostro centro, documentiamoci in merito, attingiamo alla nostra Essenza osservando tutte le esperienze che ci possono permettere di cambiare.
Attraverso la meditazione potremmo imparare a lasciar andare, ad abbandonare ogni attaccamento materiale che non serve alla nostra Anima, a creare quello spazio di vuoto dove possiamo ritrovarci e sperimentare la pace, la perdita dell'ego, dell'illusioni che ci bloccano, del logorio mentale. La morte ci permette pertanto di unirci all'Energia Creatrice, ci permette di continuare il nostro viaggio spirituale in un'altra Vita, ci permette di fare quel salto per poter continuare la nostra ricerca di perfezione spirituale. Perciò, se giorno dopo giorno mettiamo a profitto i nostri insegnamenti e meditiamo, ricercando quello spazio nostro, profondo dentro noi, al momento della transizione saremo più facilitati a staccarci dai possessi materiali, dalle persone che ci sono care, dal nostro stato mentale, e la nostra Anima ma anche il nostro Essere, potranno essere pieni soltanto di gioia. Saremo così in grado di capire che la nostra Vita, con i suoi pro e contro, è stata perfetta così come la abbiamo vissuta; saremo in grado di capire che la Morte è una Grande occasione di Rinascita per raggiungere quella completezza che la nostra Anima cerca di Vita in Vita!
BUON VIAGGIO!