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26/04/2023
Vorrei iniziare questo articolo con un detto di Buddha: “ Le parole hanno il potere di creare e di distruggere…quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo”
Ed è proprio così. Tutto ciò che noi diciamo non trasmette solo un pensiero o un suono ma anche una frequenza energetica ed un’emozione. Comunicare ad esempio con una certa dose di rabbia porterà ad aggredire la persona che abbiamo di fronte e a ferirla con determinati termini. La nostra vibrazione energetica in quel momento si abbassa e di conseguenza si modifica anche la vibrazione del nostro interlocutore. Si innesca così una reazione a catena di emozioni, sensazioni e stati d’animo e in quel caso la conversazione non sarà un dialogo costruttivo ma ben altro. Spesso nella comunicazione ciò che ci spinge a parlare è il nostro stato d’animo, i torti che abbiamo subito, il nostro istinto e in quel momento viene tralasciata la cosa più fondamentale ovvero l’equilibrio emotivo con cui si dovrebbe trasmettere le parole o meglio il messaggio che in quel momento vogliamo comunicare: c’è una stretta relazione tra pensieri, emozioni, parole ed azioni e il tutto determina importanti conseguenze. Anche se le parole di per sé non ci feriscono fisicamente, se ne abusiamo e le diciamo senza esserne consapevoli e in equilibrio, sono in grado di produrre seri danni emotivi, tanto pericolosi quanto qualsiasi altra forma di maltrattamento fisico.
Per questo l’equilibrio mentale in quel momento è fondamentale e ci permette, prima di pronunciare determinate parole che, in quell’istante sono ancora solo pensieri, di capire che facciamo ancora in tempo a evitare di criticare, giudicare o esternare una nostra emozione sotto forma di un pugnale velenoso. Quando capita di essere feriti dalle parole di una persona che in quell’attimo ci sta “vomitando” un suo stato d’animo cercando appositamente di ferirci, dobbiamo essere in grado di mantenere la calma e di fare in modo che la nostra reazione non sia istintiva e ci faccia scendere al suo stesso livello. Non è sempre facile in quanto siamo esseri umani con il nostro vissuto, le nostre debolezze e il nostro bagaglio di ferite ma è possibile. Lo possiamo imparare strada facendo e se in quel momento in cui veniamo “attaccati” non siamo in grado di farlo possiamo prenderci del tempo per calmarci e per trovare le parole giuste, aspettando che le acque si calmino. Lo possiamo fare non rispondendo subito ma semplicemente dicendo “guarda ora non mi sento di esprimerti nulla ho bisogno di metabolizzare quello che è appena successo” oppure semplicemente rimanendo in silenzio. Qui non si tratta solo di saper parlare ma di saperlo fare con intelligenza emotiva guidati solo dalla capacità di discernere ciò che è successo da ciò che abbiamo provato. Non sto dicendo che dobbiamo reprimere ciò che sentiamo e che pensiamo, abbiamo tutto il diritto di esprimerci ma lo possiamo fare rispettando noi stessi e gli altri, lo possiamo fare con assertività o meglio con quel meraviglioso equilibrio che si ottiene quando comunichiamo, ciò che sentiamo e pensiamo, in modo costruttivo, con sincerità e consapevolezza. Spesso quando siamo feriti tendiamo ad accusare l’altro sottolineando “TU mi hai detto… TU mi hai fatto….TU non dovevi permetterti ” senza comunicare veramente ciò che “quel aver detto o aver fatto” ci ha fatto sentire in quel momento ed è qui che cadiamo nel turbinio dell’accusare (TU) e dell’incassare perché dall’altra parte ci sarà una reazione altrettanto forte e difensiva che non porterà a niente di buono. Una cosa che dobbiamo ricordarci sempre e che spesso ci sfugge è che noi siamo ciò che diciamo e gli altri ci fanno sempre da specchio. Tutto ciò che noi esprimiamo in una conversazione denota anche la nostra evoluzione personale, come in quel preciso istante stiamo vivendo la nostra vita, se abbiamo guarito determinate ferite del passato, se quella persona con cui interagiamo ci sta mettendo in comunicazione con i nostri nodi facendoceli vedere. Saper comunicare sta proprio nel capire tutto questo e nel prenderci del tempo se non siamo “in grado di rispondere”. Già essere consapevoli di cosa il nostro interlocutore ci sta facendo vedere è un grande passo e capire come muoverci è la conseguenza migliore per poter far tesoro di quella esperienza!
Buona Comunicazione a tutti!